trio
Lettera all’amico cuckold
di single80fe
02.03.2018 |
9.339 |
3
"Rispetterò i vostri segreti, e i suoi desideri..."
Scrivo questa lettera al mattino, dopo la nostra notte. Tua moglie mi tiene il cazzo in bocca, in questo momento, come noterai dalla leggera sbavatura della mia grafia.Ci metterà un po', sono fatto così, dopo tre ore di sesso la notte, la mattina dopo serve una brava cagnetta per farmi venire, molto volenterosa. E la tua lei lo è.
Ho una sfida con me stesso, terminare questa lettera prima di sborrarle in bocca. Ce la posso fare.
Avevi cercato un uomo dominante, per lei. Troppi sottovalutano che il vero rapporto è tra cuck e bull, che la sweet è soggetto e oggetto del piacere, ma senza sintonia tra gli uomini il gioco non funziona.
Lo hai capito da come scrivo, ma come mi pongo. E sapevo esattamente cosa volevi.
Volevi un uomo dominante per assecondare le sue voglie, perché tu la ami mistress per te. Lo hai trovato.
L'hai accompagnata a casa mia, tremando. Lei tremava, pure, di freddo e di voglia. La pelle nuda sotto al cappotto, solo in intimo. Vi siete avvicinati alla porta di casa, l'hai lasciata in reggiseno e mutandine, messo il guinzaglio, riparati da sguardi indiscreti.
Hai suonato alla porta, ed entrati, mi hai porto il guinzaglio. Ti ho versato un drink, un ottimo scotch whiskey, quello delle occasioni speciali. Come la figa, il culo e la bocca della tua donna.
- Tieni la bottiglia, e siedi sul divano. La porto di là.
Ho preso il guinzaglio in mano, lei non ha detto una parola. Hai sentito la porta della mia camera da letto che si chiudeva, prima il battente e poi, a chiave. Non puoi salvarla, non puoi vederla. Ma la sentirai, eccome.
È difficile anche questa mattina, ha una bocca esperta, abile, lenta, da cagnolina, come piace a me. Ma ieri sera l'ho fatta mettere in diverse posizioni: gambe incrociate e schiena dritta, mentre la accarezzavo con il frustino.
A quattro zampe, ferma immobile, mentre le mie dita passavano sulla sua bocca, sulla sua figa, accarezzava il buchetto del culo appena passato dall'estetista (tu non lo sai ancora, ma l'estetista le ha leccato il buco del culo, oggi pomeriggio: è una mia amica, non è stato un problema convincerla con la promessa che la prossima volta l'avremmo fatta godere insieme).
Lei accetta e si bagna, senza muoversi più di tanto. Fino a quando con il vibratore a testa grossa che hai notato tra le mie foto, non comincio a massaggiarle la clitoride. Comincia a gemere, la senti, e mi bagna lo strumento.
Accelero il magic wand, le sue vibrazioni, finché non grida. La senti, lo so. La lascio gridare appena, poi le dico di sedersi comoda. A gambe aperte. E di masturbarsi con una mano mentre mi sega con l'altra.
Esegue. Mi indurisco subito, è brava e bella. Ma voglio scoparle la bocca. Con forza.
Lo faccio. La senti gemere e avere i conati, perché glielo spingo fino in gola. Quel cazzo che hai visto solo sul mio profilo le sta sfondando la gola. La senti quasi piangere mentre mi godo la sua saliva colare, mentre mi godo la sua bocca e la sua gola che mi accoglie.
Quando si scosta per respirare, senti uno schiaffo. Non sai dove, se sulla tetta, sul viso, sul culo. Lei grida ma poi la senti dire: - Dammi il tuo cazzo, ancora, in bocca.
- Prenditelo - mi senti
Vorresti sbirciare, ma non hai modo. Avvicini l'orecchio alla porta, per sentire.
- Adoro il tuo cazzo - la senti dire
- Ora ti scopo.
- Si, scopami, scopami cazzo.
La apro le gambe, la schiaccio. Caviglie sulle mie spalle, gliele lecco mentre faccio scivolare il glande duro sulla figa davvero bagnata.
Spingo, forte e lento. Non lo sai fare, tu. Scopi come un coniglio, me lo ha detto. Non sai giocare con il ritmo, con la forza, alternare lentezza e rapidità, profondità e superficie.
Invece, io la possiedo. Lei e il suo primo orgasmo che le squassa il corpo mentre profondo dentro di te.
Grida il mio nome, M., mentre il tuo cazzo è durissimo. Ma non puoi toccarti.
Ora però è il momento di far venire di utilità il guinzaglio. La giro a pecora tirandola per il collo. Le sputo sul buco del culo mentre affondo il cazzo duro nella figa. La scopo forte, tenendola al guinzaglio con una mano, mentre le infilo un dito su per il culo con l'altra.
Grida ancora e ancora, e a te sembra di impazzire.
Sei geloso ed eccitato allo stesso tempo, come quando prendi una droga non capisci quanto tempo stia passando.
È il nostro primo incontro, non te lo immaginavi così intenso, pensavi che la dominanza che cercava la tua sweet fosse solo un gioco dolce. Invece ha trovato un padrone severo, per cui bagnarsi e da servire.
Ma io ti sto parlando mentre la scopo come la peggior troia di strada, con il massimo rispetto. È lei che lo vuole.
La faccio alzare in piedi e la scopo baciandola profondamente. Caring, mi prendo cura del suo corpo e della pelle arrossata da schiaffi e frusta, continuando a scoparla. Mi piace fotterla in piedi, così potrò sorreggerla quando l'orgasmo le farà tremare le gambe.
Puntuale arriva, con la mia mano a strofinarle la clitoride, il mio cazzo curvo dentro, spingo sul punto g, la mia lingua nella sua bocca: si sottrae solo per farti sentire meglio quanto gode.
Trema, vibra, geme, ansima. Ma dopo diversi minuti si riprende, in ginocchio, è quasi lucida mentre mi lecca e succhia e sega e guarda, fino a farmi svuotare otto schizzi di sborra nella sua bocca.
Mi senti urlare il suo nome. Sai che arriverà a breve, ti rimetti sul divano. Lo so che sei ancora eccitato.
Lo so perché me lo ha raccontato lei.
Lei che mi ha lasciato fumare una sigaretta da solo, dopo, nudo, aspettandola.
Lei che è venuta sul divano con te. Ti ha parlato a voce abbastanza forte perché io sentissi:
- Ora ti sego, marito mio. Finalmente mi ha fatto scopare un vero maschio, mica come te, che ti ecciti a sentire quanto godo dal buco della serratura. Sei un cornuto, lo sai? Un grande cortuto. Ti amo, ti amerò per sempre, ma voglio che continui a farmi sbattere da cazzi veri. M. vuole portarmi a fare le orge, lo sai? E ti piace, lo sento da quanto ha il cazzo duro mentre ti sego e te lo racconto. Ora godi, marito mio cornuto, che devo tornare di là.
Esegui. Ti sento godere nella sua mano. Balbettare qualcosa come: - Andiamo a casa?
- No. - La sua risposta secca.
Sento l'acqua scorrere, si sta lavando le mani. Viene a letto con me, si stringe. Dormiamo abbracciati.
Quando mi sono svegliato, immagino tu abbia dormito sul divano, avevo il mio cazzo duro nella sua bocca.
Ho pensato che sarebbe stato carino prendere carta e penna, mentre cercava di svuotarmi ancora.
Ora che la grafia è meno precisa, lo capisci, sto per sborrarle in bocca ancora.
Quando leggerai di come mi ha fatto godere due volte mentre tu eri di là, ti verrà ancora duro.
Ma è solo l'inizio della nostra storia a tre. Non è sazia di me, certamente non lo è di te.
Ma sei un buon amico, come lo sono per te. Rispetterò i vostri segreti, e i suoi desideri. Gode toccandosi mentre esplodo ancora nella sua bocca, geme bevendo e lasciando colare sperma.
Sono esausto. Vi lascio andare. Ma prima ti consegno questa lettera, ceralacca sulla busta.
E sulla busta scrivo. Apri questa lettera la prossima volta che lei avrà il tuo cazzo in mano.
E se sei riuscito ad arrivare alla fine, senza godere, sei stato abbastanza bravo. Ora godi, e dalle la carta.
3XXxxxxxxx
Il mio numero, per l'esclusiva attenzione di lei.
Il vostro amico,
M.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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